lunedì 24 agosto 2009

Trattoria La Taverna del Tasso



Brusatasso è un paesino del comune di Suzzara, tra Suzzara e Pegognaga, per la precisione. A Brusatasso per l'appunto c'è un ristorantino che merita di essere consigliato nella nostra rubrica.
Brusatasso, il nome onomatopeico, nella topica si iscrive tra quelli di incerta origine, pare che fosse in un certo periodo storico infestata dai tassi, animali di che vivono tuttora nelle nostre golene. Insomma pare gli abitanti arcaici del paese avessero inteso di sgominare l'esercito di simpatici ma fastidiosi animali dando alle fiamme le loro tane, (si sa una volta non andavano tanto per il sottile in queste cose) ma trattasi di leggenda, ovvio.
Ebbene Brusatasso, non dista da Suzzara che qualche chilometro, sullo stradone per Pegognaga c'è una piccola via che conduce alla campagna e su di essa il ristorante che prendiamo in considerazione questa puntata: Trattoria La Taverna del Tasso, locale che ci è stato caldamente consigliato e, col senno di poi, a ragion veduta.
Lascia un po' perplessi dall'esterno in quanto si trova in una vera casa colonica, le insegne non sono luminescenti e appariscenti, anzi, si fa fatica a trovarlo se non lo si conosce. Ma una volta parcheggiata l'auto nel cortile di ghiaia sul retro e ci appropinqua all'entrata, si comincia ad a intravedere con sorpresa con quanta cura e amore il locale sia stato allestito.
Devo dire che è stata una sorpresa trovarvi all'interno tanta minuziosa cura negli arredi, che provo a descrivervi.
Allora, si accede da un corridoio lungo pochi metri che da adito alla prima sala.
Colpiscno subito le tinte calde delle parti intonacate, il giallo ocra si alterna al mattone rinnovato con caute e non invasive sabbiature che ne hanno ridonato il rustico originale. Tutto sembra il frutto dell'opera di un elegante architetto, più semplicemente, è probabile ci sia lo zampino di una donna intelligente. La sala principale è ricavata dalla ex stalla, si possono riconoscere ancora i divisori e le colonne in marmo originali.
Il pavimento, ovviamente è stato rifatto ma con grande gusto, un cotto pompeiano con decori a greca e disegni a mosaico. Il soffitto è di quelli a tipici con volta a botte di mattoni a correre a spina di pesce. Insomma un autentico gioiellino.
La seconda sala, stessa architettura ha un grande camino, alcuni accessori ben disposti danno la sensazione di trovarsi in un luogo accogliente quasi che sembri di trovarsi a casa propria.
Un locale arredato con tanto amore non poteva deludere nella cucina, infatti le portate sono state tutte all'altezza. Ho cominciato con un salame casalino degustato con un buon pane croccante, con la pelle che viene via da sola senza doverla estirpare con le unghie come fastidiosamente accade a volte.
Nel menu figurano i piatti tipici della cucina tradizionale mantovana e della tradizione in generale: come il prosciutto d'oca e il lardo di colonnata. Curiosità, il surbìr di agnoli è classificato correttamente tra gli antipasti.
Guardando il menù mi accorgo che i prezzi sono molto abbordabili, gli antipasti costano mediamente 5 euro e i primi piatti 6. Infatti, tra i clienti la maggior parte sono giovani.
Ci sono ricette che normalmente non compaiono nelle liste come i passatelli e le tagliatelline in brodo. A tal proposito vorrei spezzare una lancia in favore di queste ricette caserecce di grande importanza storica che sono state ingiustamente relegate in un triste ed immeritato oblio che necessitano di una riscoperta che la Taverna del Tasso ha giustamente invece valorizzate.
Altri piatti in lista sono: agnoili al burro e salvia, cappellacci di zucca, i risotti alla mantovana, coi saltarei e coi funghi chiodini, tagliatelle con gorgonzola e noci.

Avremmo voluto mangiare tutto ma lo stomaco ha una sua naturale capienza. Assaggiamo un tris di asciutti con agnoli, cappelacci e tortelli, ai quali va reso il merito esclusivamente dicendo che sono fatti a regola d'arte. Ho assaggiato anche i tortelli sguasarot in salsa soarina, un piatto particolare dal gusto assolutamente perduto che appartiene all'archeologia culinaria, era un piatto dei poveri infatti. Di secondo una bella scaloppina con taleggio fuso contornata da radicchio rosso.

Ci viene in mente una immagine: se questo locale fosse in una grande capitale come new york, per l'arredamento e la cucina avrebbe i tavoli prenotati un anno per l'altro. Certamente i titolari non sono animati principalmente dal mero guadagno ma da una passione per il "dar da mangiare", una passione che avevano le signore delle grandi case padronali abituate "a dare da mangiare" a una moltitudine di contadini per le i grandi lavori stagionali.

Si sbaglierebbe relegando la Taverna del Tasso a locale modesto, ha una lista di 40 vini, decine di piatti in lista, i piatti sono numerosi e fatti con una cura e un amore rari al giorno d'oggi. Vogliamo essere di buon auspicio a questo locale, non resteremmo stupiti se un giorno lo vedessimo comparire nella lista dei migliori ristoranti italiani.

SCHEDA
Trattoria La Taverna del Tasso
via Bettine 13/A
Brusatasso di Suzzara
Specialità: Cucina Mantovana
Chiuso il lunedì e martedì
(a mezzogiorno solo su prenotazione)
Tel: 0376532723